Una corsia nel 1880

1. La Crociera

I lavori della Crociera di destra, preposta come quella di sinistra alla degenza dei malati, iniziarono nel 1459 e si conclusero nel 1465, sotto la direzione del Filarete (Antonio Averlino, 1400-1469). Le fondamenta vennero costruite in pietra di sarizzo (granito), come le colonne, e destinate a locali di servizio (cantine, magazzini, botteghe).

Ogni braccio aveva un nome: il primo a essere edificato, perpendicolare al Naviglio, fu dedicato a Bianca Maria Visconti e riservato alle donne degenti. Il portale d’ingresso era decorato con una lunetta in pietra, raffigurante l’Annunciazione (1463-1465), opera di Cristoforo Luoni. I bracci della Crociera erano tutti dotati di «acquaioli» (lavandini in pietra), corredati da bacili e secchielli in metallo. Da subito provvista di fogne, la Crociera era attrezzata con gabinetti, detti «necessaria» o «destri».

Tra le priorità, il duca Francesco Sforza (1401-1466) aveva infatti segnalato la necessità di realizzare gabinetti in numero adeguato (uno ogni due letti), che il Filarete progettò serviti da acqua corrente e piovana, rispettivamente in orizzontale e in verticale, in modo da garantirne la pulizia costante.

Il riscaldamento era assicurato da tre enormi camini. Accanto a ogni letto, si trovava una finestrella in muratura con funzioni di armadietto e dotata di usciolo di legno a ribalta, che fungeva da tavolino. Nel 1472, il duca Galeazzo Maria Sforza (1444-1476) dotò i letti di materassi in piume e, un anno dopo, iniziarono le degenze. Le coperte erano in pelle e gli infermi, uno per letto, erano forniti di camiciole in lana mista, di calzature e di berrette bianche (1486).

Al momento del ricovero, i malati venivano spogliati, lavati e pettinati. I letti, riscaldati durante la stagione invernale, venivano rifatti due volte al giorno, al pari della pulizia dei pavimenti e dell’arieggiamento dei locali. Durante le estati più calde, a metà altezza dell’alto soffitto, venivano distesi teli bagnati. Già negli anni Novanta del Quattrocento, l’Ospedale Maggiore ospitava 1600 persone, tra degenti e personale. Per ottimizzare gli spazi, furono create nuove sale, soppalcando i bracci delle crociere, in uso sino al XIX secolo.

 

Nell’immagine: Corsia ospedaliera in una delle crociere. Foto di Farabola, 1880 circa.
Per gentile concessione dell’Archivio Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico.