Incontro in Ca' Granda con bicicletta

Tra le due Guerre

Nonostante la realizzazione di Città Studi si possa dire conclusa nel 1927, il moderno “campus” alla periferia est della città finisce per poter accogliere solo la facoltà di Scienze, e più tardi le due nuove facoltà di Veterinaria (1932) e di Agraria (1935), lasciando a Medicina e Chirurgia l’utilizzo degli spazi ospedalieri convenzionati con l’Ateneo.

Il Rettorato e le due Facoltà umanistiche - Giurisprudenza e Lettere e Filosofia - si stabiliscono nel frattempo presso il Palazzo comunale di Porta Romana, mentre inizia a farsi strada l’opportunità di destinare al nuovo Ateneo la Cà Granda di via Festa del Perdono (sede dell’Ospedale Policlinico), ma solo dopo la realizzazione del grande ospedale in zona Niguarda avviata nel 1931.

Alla fine degli anni Trenta, l’Università degli Studi comprende sei Facoltà, con circa 3.300 iscritti, 81 professori ordinari o straordinari, 106 incaricati, 28 aiuti, 96 assistenti e 401 liberi docenti.

Per tutta la durata della Seconda guerra mondiale, il problema dell’insufficienza degli spazi resta piuttosto urgente, aggravato soprattutto dai bombardamenti su Milano del 1943, che costringe a trasferire provvisoriamente le facoltà di Giurisprudenza e Lettere presso il Collegio delle Fanciulle di via Passione, mentre si formalizza la decisione di collocarle insieme al Rettorato, ma a fine guerra, nella sede sforzesca della Cà Granda gravemente segnata dai bombardamenti.

 

Foto per gentile concessione dell’Archivio Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico